lunedì 7 luglio 2014

A Cheppie!

Se c’è una tecnica che non ha mai attirato la mia attenzione è proprio lo spinning alla cheppia (Alosa fallax). E’ una pesca che perlopiù ho sempre visto praticare dagli anziani locali: spalla contro spalla a lanciare, spesso con attrezzature improponibili, vecchi ondulanti “insacchettando” tutto ciò che rimaneva all'amo... Insomma, questa visione poco romantica dello spinning alla cheppia mi ha sempre tenuto lontano da questa pesca.
Ma quest’anno qualcosa è cambiato… Tutto è iniziato a fine aprile quando, quasi per caso, mi faccio convincere a dedicare una pescata alla cheppia. Seppur poco convinto (poco male penso, alla fine passerò una mattinata in compagnia)m i documento un po' in rete e decido l'attrezzatura da portarmi dietro: una 5/8 da 7’ non troppo rigida in grado di lanciare e gestire esche dai 5 ai 20gr. L'idea, anc'essa carpita in rete, è quella di utilizzare come esche i metal jig che normalmente utilizzo in mare.
Lo spot è per fortuna deserto, siamo soli io e +gabriele de camillis  il socio di pesca. I segni in acqua sono inequivocabili e la presenza dei pesci è chiara fin da subito. Ma per avere i primi attacchi dobbiamo capire come pescare. Non appena trovato “cosa” lanciare e “come” recuperarlo arrivano le prime mangiate ed alla fine si rivelerà una pescata estremamente divertente con numerose catture (tutte puntualmente rilasciate), inseguimenti e cheppie slamate.

La pesca mi prende ma purtroppo siamo a ridosso del periodo di chiusura... si deve aspettare luglio.
Finalmente arriva anche luglio e con lui riprendono le catture.

Ecco alcune foto di pesci presi nelle varie uscite...




Mattatore delle pescate, tanto per cambiare, l'ormai fedele Damiki Balhae nella versione da 14gr che recuperato abbastanza allegramente e con frequenti stop&go è stato spesso in grado di fare la differenza anche in questa occasione.

Cosa aggiungere? La mia considerazione per questo pesce è senza dubbio aumentata: predatore vorace e buon combattente in grado di esibirsi in salti spettacolari, cosa chiedere di più?

Alla prossima!